giovedì 21 ottobre 2010

Terra: In Piemonte il comitato “no nuke”

In Piemonte il comitato “no nuke”


MOBILITAZIONE. La scelta di un ritorno al nucleare comporta costi e rischi che sono e rimangono elevati e duraturi.
La scelta di un ritorno al nucleare comporta costi e rischi che sono e rimangono elevati e duraturi: la proliferazione nucleare (anche il “modello francese” che ci viene proposto è indissolubilmente legato agli usi militari dell’atomo), l’impatto sul territorio (enormi consumi d’acqua per il raffreddamento del reattore), la sicurezza in epoca di terrorismo internazionale, il problema dello smantellamento delle centrali una volta concluso il loro ciclo di sfruttamento, la gestione dello smaltimento dei rifiuti radioattivi, il depauperamento della attrattività turistica del territorio e della genuinità dei prodotti agro-alimentari.

In questi due anni, al di là dei proclami, il Governo ha dimostrato di non sapere rispettare la “tabella di marcia” del proprio Piano Nucleare: anche per questo - con l’obiettivo di supportare un esecutivo inconcludente e per condizionare l’opinione pubblica italiana che ha ancora memoria e consapevolezza del rischio nucleare - lo scorso luglio diverse realtà economiche e accademiche hanno creato il “Forum Nucleare Italiano”, che si presenta come una potente “lobby nuclearista”, con il compito istituzionale ’di far cambiare idea agli italiani’  sull’opzione nucleare. è dunque necessario ed urgente che i cittadini, singoli e organizzati, che considerano la scelta del ritorno al nucleare sbagliata, pericolosa e pure costosa, si uniscano in “comitati antinucleari” a livello regionale, per mettere in comune ed ottimizzare le proprie forze e i propri saperi.

Questa mobilitazione è tanto più necessaria ed urgente in Piemonte, dove è stoccato oltre l’85% dei rifiuti radioattivi italiani e dove il presidente della Regione Roberto Cota si presenta come il fautore del “nucleare senza se e senza ma”, a differenza dei governatori di tutte le altre regioni italiane, anche di centro-destra, che hanno invece avanzato obiezioni e distinguo. Facciamo appello ai cittadini e alle cittadine piemontesi affinché si costituisca nelle prossime settimane il Comitato antinucleare piemontese, aperto a tutte e tutti, senza alcuna preclusione ideologica, politica e partitica, rigorosamente nonviolento.
 
Tra i primi aderenti: Dino Barrera, Cons. Nazionale Verdi
Emma Bonino, Vice Presidente del Senato
Davide Bono, consigliere regionale Movimento 5 stelle
Mercedes Bresso, cons. reg.- ex Presidente del Piemonte
Bruno Mellano, Presidente nazionale di Radicali Italiani
Giuliano Tallone, Pres. Lipu
Piero Chiambretti, showman
Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz

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