OCCORRE RAFFORZARE DA SUBITO IL COMITATO ANTINUCLEARE PIEMONTESE.
Dichiarazione di Nathalie Pisano (segretaria Associazione Radicale Adelaide Aglietta) e di Giulio Manfredi (vice-presidente Comitato nazionale Radicali Italiani):
Se non vi saranno elezioni anticipate, i cittadini italiani saranno chiamati a votare entro metà giugno anche sul referendum antinucleare, promosso da Italia dei Valori. Se in Italia vi fosse un servizio pubblico di informazione non asservito alla partitocrazia; se in Italia le reti private non fossero per il 95% a disposizione del Presidente del Consiglio dei Ministri, notoriamente filo-nucleare; se, in definitiva, vivessimo in una democrazia anziché in un regime, siamo certi che i cittadini italiani, votando “SI’ all’abrogazione delle norme sulla realizzazione di nuovi impianti di produzione di energia nucleare in Italia, ribadirebbero il “NO al nucleare” espresso dall’80% di loro nel 1987, 24 anni fa, sull’onda del disastro di Cernobil (i cui effetti, giova ricordarlo, i cittadini ucraini, e non solo, pagano ancora oggi).
Vivendo, invece, in un regime, chiediamo: quanti milioni di euro ha investito finora il “Forum nucleare italiano” in spot televisivi e intere pagine sui quotidiani? Quanti milioni di euro intende spendere nei prossimi mesi? Continuerà a volersi spacciare come indipendente e obiettivo o, finalmente, tirerà giù la maschera e si rivelerà per quello che effettivamente è (basta andare sul sito e vedere chi sono i soci del forum), lo strumento con cui le multinazionali dell’atomo intendono abbindolare i cittadini italiani, cercando di convincerli che la scelta nucleare non è antistorica, costosa e pericolosa?
Intanto, da subito, occorre rafforzare il comitato antinucleare piemontese e occorre costituirne altri (trasversali e nonviolenti) in tutte le regioni coinvolte nel piano nucleare del governo.